Report dal Convegno “Aggressività e psicopatologia in età evolutiva”

di Stefania Prevete

Il 22 Giugno si è svolto a Napoli il Convegno “Aggressività e Psicopatologia in età evolutiva”, organizzato dall’Equipe per l’età evolutiva APC/SPC di Roma e dalla Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC sede di Napoli, con l’obiettivo di presentare il Coping Power Program, un intervento specifico per la gestione ed il controllo dell’aggressività in età evolutiva.

A dare inizio ai lavori è il Dott. Carlo Buonanno, Didatta della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva sede di Napoli e Membro dell’Equipe per l’Età Evolutiva APC/SPC di Roma, che ha introdottoi lavori. Il modello di riferimento è il “Contextual social-cognitive model” di Lochman e Wells (2002), un modello ecologico dell’aggressività in età infantile, che prevede l’utilizzo di tecniche cognitivo-comportamentali ed attività utili al potenziamento di varie abilità di regolazione della rabbia. Il Coping Power Program viene utilizzato per il trattamento del Disturbo Oppositivo-Provocatorio e del Disturbo della Condotta, con lo scopo generale di aiutare e sostenere i bambini con problemi legati all’impulsività, al difficile rispetto delle regole e a comportamenti aggressivi e prevede una componente dedicata ai bambini e una dedicata ai genitori.

Subito dopo il Prof. J.Lochman ha presentato i risultati degli studi di efficacia del programma e le modalità per ottimizzarne i risultati. Il Prof. ha descritto, in particolare, l’influenza dei fattori di rischio sulla riuscita dell’intervento e sullo sviluppo dei comportamenti aggressivi dei bambini con riferimento alle variabili biologiche temperamentali e a quelle legate al contesto familiare, dei pari e sociali. Il Prof. ha illustrato le modalità di messa a punto del Programma nella versione di base (34 sedute) e in quella breve (24/25 sedute), che risulta ugualmente efficace, e ha esaminato la differenza tra l’applicazione del programma in un contesto gruppale o individuale, dimostrandone l’efficacia e sottolineando la maggiore utilità di quello individuale per i bambini che presentano una problematica di disregolazione emotiva superiore. In conclusione ha accennato alle nuove frontiere del programma: l’estensione a un range d’età differente rispetto a quello solito degli 8/14 anni, l’introduzione di sessioni su internet e di un modulo per la Mindfulness. Insomma una “Piattaforma” in continuo aggiornamento ed evoluzione.

In chiusura la Tavola Rotonda con un dibattito ricco di spunti interessanti sull’influenza dello stile educativo permissivo o restrittivo dei genitori e della coerenza educativa sugli esiti del trattamento, sul possibile effetto dei social e altri media come fattori di rischio e sulla possibilità di introdurre un intervento sul bournout degli insegnanti.

Durante il dibattito, l’intervento del Dott. Muratori, Dirigente Psicologo ICCS Fondazione Stella Maris di Pisa e Docente della Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva (SBPC), ha sottolineato l’importante influenza sugli esiti del trattamento degli stili di attaccamento, sia dei terapeuti nella gestione di un gruppo Coping Power che della coppia genitoriale ed ha evidenziato l’importanza dei moduli del Coping Power per il trattamento dei fattori di rischio più importanti.

Il convegno oltre che un’occasione formativa di grande rilevanza clinica per le ricadute applicative in vari contesti è stato un momento introduttivo anche al corso di aggiornamento professionale tenuto dal Dott. Muratori e dal Dott. Buonanno, rivolto a Psicologi, Medici, Specializzandi in Psicoterapia, Psicoterapeuti, Psichiatri e Neuropsichiatri infantili che si è poi tenuto nel weekend presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva SPC sede di Napoli e che si rinnoverà nel prossimo anno.

Il salvadanaio della serenità in famiglia

di Laura Pannunzi

Il ruolo della coesione familiare all’interno del programma Coping Power Program

I cosiddetti disturbi “esternalizzanti” – ovvero quelli in cui il bambino impara a dirigere verso l’esterno, sotto forma di oppositività, di impulsività, di iperattività e di rabbia le proprie emozioni critiche – popolano i Servizi di Neuropsichiatria Infantile e gli ambiti di consultazione psicologica per l’età evolutiva. Non di rado, in questi contesti arrivano genitori molto provati e con una mal ridotta percezione di sé in termini di autostima e di autoefficacia percepita nel loro ruolo genitoriale. Nonostante questi tipi di disturbi siano stati definiti “life course persistent” (ovvero relativamente stabili nel corso del ciclo di vita), sono stati messi a punto dei trattamenti validati scientificamente con lo scopo di ostacolarne il decorso e di prevenire l’organizzazione di comportamenti aggressivi cronici. Tra questi, c’è il Coping Power Program, un programma di intervento per il controllo della rabbia e dell’aggressività in bambini e adolescenti, ideato dal prof. John Lochman e sviluppato in Italia dal dott. Pietro Muratori e dai suoi collaboratori presso l’Irccs Stella Maris di Pisa.
Tale programma prevede un intervento di gruppo per i bambini e parallelamente un programma di parent training per i genitori. Nella componente pensata per i genitori, in una delle sessioni a loro dedicate, si lavora sulla costruzione e miglioramento della coesione familiare, vale a dire del legame emotivo esistente tra i vari membri della famiglia: la dimensione che indica la vicinanza o la lontananza cognitiva e affettiva tra le persone che appartengono al nucleo familiare.
In un’ottica squisitamente preventiva, all’interno del programma si aiutano i genitori a pensare in che modo potranno continuare ad aiutare i propri figli e a rappresentare dei punti di riferimento negli anni a venire. All’interno della sessione, vengono indicate alcune delle tante attività che possono servire a questo scopo sia dentro il contesto familiare sia fuori casa.
Uno degli aspetti trasversali a tutto il programma è che, per una buona riuscita di tutte le tecniche che si apprendono nel percorso, risulta indispensabile avere una buona relazione con il proprio figlio e con i propri familiari. È infatti plausibile che nella quotidianità si sperimentino dei momenti di tensione, ma è proprio in quei casi che ogni componente della famiglia deve accedere al “salvadanaio della serenità” che contiene i ricordi dei momenti belli trascorsi insieme, per far emergere emozioni positive e contrastare la rabbia e per continuare a rispettare l’altro. Senza questo salvadanaio, spesso i genitori non hanno la sufficiente energia e la giusta motivazione per rimanere calmi e i figli, di conseguenza, non hanno la costanza di seguire le regole e le aspettative del genitore.
È in questo senso che costruire la coesione familiare significa costruire un clima caldo, di sostegno e di supporto, dove tutti i membri della famiglia possono condividere attività piacevoli e sperimentare relazioni positive e star bene insieme.
Infine, è importante sottolineare che più i figli crescono più hanno il bisogno di avere una buona relazione con i genitori. Un adolescente non seguirà più le regole e le aspettative genitoriali se alla base non c’è una buona relazione. Se invece questa è presente, è probabile che il ragazzo continui in modo naturale a seguire le indicazioni fornitegli, poiché le avrà assimilate e condivise.
Per approfondimenti:

Lochman J.E., Wells K C, Lenhart L.A (2012), Coping Power. Programma per il controllo della rabbia e aggressività in bambini e adolescenti ( a cura di Muratori P., Polidori L., Ruglioni L., Manfredi A., Milone A.) Ed. Italiana

Corso Coping Power a Roma

di Monica Mercuriu e Barbara Renzetti

Nello scorso weekend (9 e 10 aprile 2016), presso la sede della Scuola di Psicoterapia Cognitiva di Roma, si è svolto il corso sul Coping Power Program condotto dal dott. Pietro Muratori (IRCCS di Pisa) e dalla dott.ssa Laura Ruglioni (IRCCS di Pisa), promosso dall’equipe dell’età evolutiva della scuola SPC di Roma con il contributo della SBPC di Bologna.muratori1

Il Coping Power Program (Lochmann e Wells, 2002) è un programma manualizzato per l’intervento e la gestione della rabbia per i bambini dai 7 ai 13 anni. Nato per essere applicato in ambito scolastico, può essere utilizzato nel contesto clinico con bambini che presentano disturbi di tipo esternalizzante. Nel corso della due giorni, il dott. Muratori ha presentato nella l’impianto teorico e gli aggiornamenti rispetto alla diagnosi, allo sviluppo e ai fattori di rischio che contribuiscono all’insorgenza dei disturbi da comportamento dirompente. La dott.ssa Ruglioni ha poi presentato nel dettaglio le procedure per l’applicazione del programma, con gli adattamenti che hanno reso il programma applicabile ad un contesto italiano. Successivamente, entrambi hanno descritto il parent training per i genitori e le nuove proposte di intervento rivolte ai contesti scolastici della scuola dell’infanzia e primaria.muratori2

Il Coping Power Program: due giorni a Viterbo

di Carlo Buonanno cbuonanno

Sabato 14 e domenica 15 dicembre, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Consorziale di Viterbo, si è svolto il corso di aggiornamento sul Coping Power Program (CP), condotto dal Dr. Pietro Muratori. L’evento è stato organizzato  dall’AIRRI MEDICAL di Viterbo e patrocinato dalla SITCC Lazio.

Messo a punto da John Lochman, Il CP è tra i pochi programmi di intervento di gruppo per il trattamento dei disturbi da comportamento dirompente che ha superato il vaglio delle prove di efficacia. Esso prevede la contestuale attivazione di un setting per i bambini in età compresa tra gli 8 e i 14 anni ed un setting, sempre di gruppo, per i genitori. Coping Power

Il CP ha il pregio di essere trattamento che ordina in una sequenza coerente procedure in parte già utilizzate in passato, sfruttandone al massimo le potenzialità. L’articolazione in sessioni con un’agenda setting definita e condivisa tra i bambini, oltre che l’impegno richiesto per gli homework, garantisce una costante motivazione alla terapia, indispensabile affinché in un piccolo paziente si realizzi cambiamento. Il confronto con gli altri e l’esperienza diretta di non essere gli unici a patire una simile condizione di disagio contribuisce ulteriormente agli scopi della terapia.

Sentirsi minacciati e reagire difensivamente ad adulti vissuti come autorità ingiuste o a regole del cui rispetto non se ne vede la convenienza, perché da quelle stesse autorità imposte sono alcuni dei domini su cui il CP interviene. E lo fa differenziando le procedure in relazione alla tipologia di paziente. Un esempio è rappresentato dalla necessità suggerita di ricorrere alle procedure fondate sulla somministrazione di rinforzi, soprattutto con pazienti caratterizzati da elevati livelli di arousal, diversamente da quanto accade con i soggetti a bassa attivazione, conosciuti in letteratura con il nome di Callous Unemotional.

Bibliografia
Lisa A. Lenhart, John E. Lochman, Karen Wells. Coping Power. Programma per il controllo di rabbia e aggressività in bambini e adolescenti. Erickson.